A Firenze il Festival d'Europa 2013 per l'anno europeo dei cittadini
Le drammatiche vicende della Grecia e i gravi problemi con cui si stanno misurando anche gli altri paesi del Sud Europa hanno messo a nudo i limiti dell’attuale assetto istituzionale europeo e le difficoltà che ne derivano per la tenuta dell’Eurozona, ma anche per il superamento della crisi economica e sociale in cui versa il continente. Nonostante l’UE sia la seconda economia e il secondo centro di risparmio del mondo, la devastante incertezza e l’eccesso di rigore che hanno caratterizzato la sua azione dal 2008 in poi stanno pericolosamente erodendo la fiducia dei cittadini nell’Europa, in un momento in cui è incalzata dai BRICS, dagli Stati Uniti e dai paesi emergenti più vicini, come la Turchia e gli Stati del Golfo.
Sullo sfondo di questo scenario e di fronte alla palese inadeguatezza dell’Europa tecnocratica, sono finalmente entrati nell’agenda politica i nodi irrisolti dell’unione bancaria, fiscale, economica e politica – passaggio cruciale per completare il quadro dei poteri attribuiti all’Unione e consentire all’Europa di esercitare un ruolo nel mondo multipolare e sempre più globalizzato. Dalla risposta a queste sfide interne ed esterne dipende il rilancio o il declino del continente, con il rischio di disperdere i benefici dell’integrazione faticosamente costruita nell’arco degli ultimi sessanta anni.
L’Europa è in bilico tra due possibili scenari: a) un pericoloso ripiegamento su strategie nazionalistiche e localistiche di corto respiro; b) l’avvio di un processo di effettiva integrazione politica e di democratizzazione del sistema di governo. Di fronte a questo dilemma le imminenti elezioni europee del 2014 costituiscono un banco di prova per verificare se i partiti e le forze sociali saranno in grado di dotarsi di una vera agenda politica europea. La crisi del processo di integrazione rappresenta anche una sfida per la scienza politica e per gli studiosi che in questo ambito si occupano di temi europei. Il convegno intende offrire un’occasione di confronto e di riflessione per approfondire sia i meandri della politica interna dell’Unione che i suoi riflessi sulle difficili relazioni con il resto del mondo.
In particolare Roberto Castaldi propone un rilancio federalista dell'Unione Europea perché diventi un'unione di cittadini e di Stati. Il livello intergovernativo invece di risolvere, addirittura evidenzia il deficit democratico delle istituzioni europee. La svolta comunitaria è possibile solo attraverso la partecipazione attiva e consapevole dei cittadini, soprattutto dei giovani. In questo quadro l'associazione Cittadinanzattiva e la Fondazione Etica presentano un Rapporto sulla cittadinanza europea , a vent'anni dalla sua ideazione con il Trattato di Maastricht. Anche l'Università di Siena partecipa al Festival d'Europa 2013 con proprie proposte, a sostegno della biodiversità e della sostenibilità, a sostegno dell'innovazione tecnologica e industriale con il progetto " Creativity Industry", collaborando al piano " Campus Party", grande evento di tecnologia internazionale patrocinato dall'Unione Europea.