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Tu sei qui: Home Democratici Nel Mondo MEDITERRANEO Nord Africa Egitto: in 50 milioni al voto per eleggere il nuovo Presidente

Egitto: in 50 milioni al voto per eleggere il nuovo Presidente

di Marco Pezzoni. Il 23 e 24 maggio 50 miloni di egiziani avranno la possibilità di eleggere il nuovo Presidente, dopo trent' anni di regime. In realtà, dopo la caduta di Mubarak, i militari al potere in questa lunga transizione cercano di condizionare l'esito elettorale con regole che hanno selezionato, se non pilotato, i candidati. Ne restano in lizza 12 e, tra questi, sarà difficile che si affermino i più genuini rappresentanti della primavera araba. Elezioni comunque importanti, perchè destinate a definire lo sbocco della stagione di Piazza Taharir ma anche ad influenzare l'intero scenario mediorientale e l'evoluzione della questione israelo-palestinese.
Egitto: in 50 milioni al voto per eleggere il nuovo Presidente

Presidenziali in Egitto

Il post-Mubarak è cominciato l'11 febbraio 2011 con la caduta dell'ex presidente egiziano, ma il volto di chi prenderà il suo posto e porrà fine davvero al regime ultratrentennale dell'ex raìs si conoscerà solo dopo le elezioni presidenziali. Questa settimana, il 23 e 24 maggio, si terrà il primo turno dello scrutinio al quale saranno chiamati a partecipare circa cinquanta milioni di elettori, 50.407.266, che abbiano almeno diciotto anni. Se nessuno raggiungerà la maggioranza assoluta dei voti, prospettiva giudicata assai probabile da sondaggi e analisti, le urne si riapriranno nuovamente il 16 e 17 giugno. Dodici i candidati rimasti in lizza, dagli iniziali 23 che si sono presentati.

I CANDIDATI IN LIZZA. Sono stati esclusi, per motivi diversi, alcuni grossi calibri come l'ex capo degli 007 egiziani sotto Mubarak, Omar Soleiman, l'esponente salafita Hazem Salah Abu Ismail, il candidato numero uno dei fratelli musulmani Khairat el Shater. La commissione elettorale ha lasciato, invece, in gara, malgrado il Parlamento avesse approvato in tempo record una legge per impedire la candidatura degli ex esponenti dell'ancien regime, l'ultimo premier sotto Mubarak, Ahmad Shafik, che se la vedrà soprattutto con Amr Mussa, ex capo della Lega araba ed ex ministro degli Esteri di Mubarak negli anni Novanta, il filoislamico moderato cacciato dai fratelli musulmani Abdel Moneim Abul Fotouh, e Mohamed Morsi, che la confraternita ha fatto scendere in campo al posto di El Shater.

I PRONOSTICI. Tra i candidati di sinistra pro-rivoluzione, Hamdeen Sabbahi, nasseriano, e l'avvocato attivista per i diritti umani Khaled Ali. Vista l'alta percentuale di analfabeti, circa il 40%, i candidati saranno individuati attraverso simboli grafici. Si combatte con colpi ad effetto come la catena umana organizzata tra Alessandria e Aswan dai fratelli musulmani, che puntavano al guinness dei primati, e con battaglie davanti alla giustizia come è successo a Shafik, che è coinvolto in una inchiesta per corruzione per la vendita sottocosto di terreni demaniali ai figli di Mubarak. Il voto, i cui risultati dovrebbero essere annunciati il 29 maggio, si svolgerà in 9.334 seggi in tutto il Paese dalle 8 del mattino alle 20 di sera, ha annunciato la commissione elettorale.

I CONTROLI INTERNAZIONALI. In ogni seggio ci sarà un giudice a sovraintendere le operazioni di voto. Ci saranno anche 1.200 magistrate per verificare l'identità delle elettrici in Niqab, il velo islamico che copre il viso. I controlli in rosa saranno assicurati anche nelle circoscrizioni dove non ci sono magistrati donna. Saranno ammesse anche tre ong straniere come osservatori, oltre a 49 nazionali. Quasi mille i corrispondenti e inviati stranieri accreditati sabato, 19 maggio 2012

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