Papa Francesco nel 2010 testimone al processo contro la dittatura in Argentina
Dopo le accuse arrivano le smentite: Jorge Bergoglio non avrebbe avuto rapporti con la dittatura argentina ( durata dal 1976 al 1981 ) e non avrebbe favorito la cattura dei due frati gesuiti, rapiti e fatti sparire per cinque mesi. A scagionare Papa Francesco è infatti il giornalista Horacio Verbitsky, uno dei suoi più grandi accusatori.
Oltre a Verbitsky, a togliere i sospetti su Jorge Mario Bergoglio ci pensa il quotidiano El Clarin che pubblica un video del processo sui crimini commessi dalla dittatura militare argentina nel famoso centro di tortura della Scuola superiore di meccanica della marina.
Nel commento ad un secondo video su YouTube, pubblicato da “LaRiservaNews”, si legge che
" Jorge Bergoglio, allora provinciale dei gesuiti, incontrò il dittatore argentino Jorge Videla e il capo della Marina Emilio Massera. Lo fece per chiedere la liberazione dei due frati gesuiti rapiti, Orlando Yorio e Francisco Jalics, poi effettivamente liberati alcune settimane dopo. E' lo stesso papa Francesco a rivelarlo davanti ai giudici del Tribunale Federale costituito per giudicare i crimini contro l'umanità commessi dalla dittatura. L'interrogatorio è datato 8 novembre 2010 e dura quasi quattro ore. Il giornale argentino Clarin è venuto in possesso del video e ne mostra primi estratti di pochi minuti ".
Nei video, ovviamente in spagnolo, l'allora arcivescovo Jorge Bergoglio parla anche del suo rapporto con i due padri gesuiti Yorio e Jalics che risale ai primi anni 60', quando furono suoi inseganti di teologia. Ne emerge che tra il 1961 e il 1962 il gesuita Francisco Jalics fu scelto da Bergoglio come suo confessore spirituale .