22 aprile: Giornata mondiale della Terra
La giornata della Terra 2012 è anche l'occasione per fare il punto della situazione a due mesi dal nuovo Vertice mondiale di Rio de Janeiro convocato dall'ONU a vent'anni di distanza dal Summit del 1992 che finalmente pose l'ambiente al centro dell'attenzione mondiale. Passi in avanti ne sono stati fatti, ma ancora largamente insufficienti. Grazie agli studi di una scienza che, quando vuole, riesce ad essere indipendente si è ulteriormente diffusa la consapevolezza politica ed etica dell'interdipendenza tra ambiente, clima, energia, uso delle risorse, modelli di sviluppo e di consumo. Il nodo principale del futuro dell’umanità è quello energetico. Infatti fattore chiave dei prossimi decenni sarà quello di passare da un modello di tipo consumistico, basato su una continua dinamica di crescita, ad uno di tipo sostenibile incentrato sul risparmio dei materiali e sulla diffusione dell’uso di fonti energetiche alternative e tecnologie verdi. Ormai la green economy è sempre più affidabile e, insieme al risparmio energetico, è in grado di ridurre drasticamente le emissioni di CO2 e creare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro. Come hanno dimostrato in Italia le analisi dello IEFE dell'Università Bocconi, gli studi del Politecnico di Milano ma persino il Piano nazionale per l'efficienza energetica elaborato in 3 anni dalla Confindustria italiana e, poi, messo nel cassetto per non risultare alternativo al nucleare. Invece le fonti rinnovabili sono in grado di sostituirsi completamente al nucleare civile, nella produzione di energia elettrica, in tutta Europa. Come propone del resto la Road Map 2050. Si muovono in questa prospettiva le due importanti Direttive dell'Unione europea sull'efficienza energetica e a sostegno delle FER, le fonti di energie rinnovabili. Il Pacchetto 20-20-20, anche se fa uno sconto all'Italia, potrebbe addirittura essere migliorato da qui al 2020. Il grande ostacolo è tutto politico e riguarda la difficoltà ad avere una "governance" internazionale che affronti i problemi invece di rinviarli, come è avvenuto prima nel Vertice di Copenhagen e poi in quello di Cancun: nessun Trattato internazionale giuridicamente vincolante sulle emissioni climalteranti, almeno nei prossimi anni. Ricordiamo che le attuali fonti d’energia basate sull’uso del petrolio sono le principali responsabili del global warming e dell’aumento della concentrazione dei gas ad effetto serra e che proprio l’economia fondata sull’utilizzo delle fonti fossili rischia di portare il pianeta al collasso ambientale. Dunque le problematiche dell'ambiente, della salute, dei modelli di produzione si intrecciano con quel deficit di democrazia sempre più evidente. Se la Terra è la "matria" come la denomina Edgar Morin, non possiamo limitarci a lottare solo all'interno della " patria" nazione. La globalizzazione sottrae sovranità agli Stati e gli equilibri ambientali del Pianeta sono sempre più interdipendenti. Nella giornata del 22 Aprile 2012 inseriamo anche l'importanza della dimensione internazionale della politica tra i temi decisivi da affrontare.