La riforma del mercato del lavoro in Spagna
La Riforma mercato del lavoro in Spagna vista da N.Nicolosi della Cgil Nazionale
La nota in allegato redatta delle due maggiori centrali sindacali, CC.OO. e UGT, della Spagna, è un chiaro ed inequivocabile segnale di come si vuole piegare il mercato del lavoro nel continente europeo.
In Spagna, la disponibilità dimostrata da CC.OO. e UGT a contrarre un accordo sulle politiche contrattuali, centrata sulla moderazione salariale non è servita a placare la sete del governo di destra di Mariano Rajoy.
La “Riforma del Lavoro” è stata approvata per decreto legge, e peggiora un mercato del lavoro già flessibile che sta producendo le disoccupazione più alta di tutta Europa. Se poi guardiamo all'occupazione giovanile, il dato diventa drammatico. Circa il 50% di disoccupati a fronte del 22% della disoccupazione generale.
La riforma del lavoro facilita i licenziamenti: questa è la filosofia, utilizzando gli indennizzi, peraltro ridotti.
Le imprese fino a 50 dipendenti (sono il 99%) possono utilizzare un nuovo contratto con libertà di licenziamento, senza indennizzo, durante il primo anno. Si elimina l'autorizzazione amministrativa per i licenziamenti collettivi. Si facilitano i licenziamenti nella Pubblica Amministrazione.
La riforma assesta un colpo senza precedenti al diritto del lavoro spagnolo e indebolisce la contrattazione collettiva.
Come si evince dalla nota dei sindacati spagnoli, la filosofia che si sta sviluppando è in linea con i dettami delle istituzioni europee.
La ratio della scelta del Governo spagnolo è semplice: favorire l'impresa e penalizzare i lavoratori, cancellando i diritti, riducendo il salario, costruendo un nuovo modello di società, che vede l'essere umano soggiacere alla logica del profitto e dell'interesse economico! Permette alle imprese di non applicare i contratti collettivi, è un invito a non rispettare gli impegni contrattuali!
Le OO.SS. spagnole hanno già manifestato il 19 febbraio scorso contro il decreto legge portando in piazza circa due milioni id lavoratori in 57 città.
Ribadiranno il 29 febbraio prossimo, durante la Giornata Europea di mobilitazione, le loro posizioni contro le politiche economiche e sociali che il prossimo Consiglio Europeo del 2 e 3 marzo, assumerà su Fiscal compact.
Governance economica, Six Pack, Patto Europlus, sono gli altri provvedimenti assunti che graveranno pesantemente sulle condizioni materiali dei lavoratori e dei cittadini.
Ai sindacati e ai lavoratori spagnoli va tutta la nostra amicizia e solidarietà politica.
Il Sindacato europeo deve fare il salto qualitativo nelle proposte e nella protesta.
Il 29 febbraio sarà una giornata importante, ma ancora non si vede il cambio di passo che come CGIL abbiamo più volte rivendicato: lo Sciopero Generale Europeo.
Nicola Nicolosi
Segreteria Nazionale Cgil
-----------------------------
La nota delle centrali sindacali, CC.OO. e UGT, della Spagna
per leggere e stampare la nota clicca qui
http://www.welfarenetwork.it/index.php?option=com_content&view=article&id=5740:la-riforma-mercato-del-lavoro-in-spagna-peggiora-le-flessibilitannicolosi&catid=79:il-punto&Itemid=112
a cura di Gian Carlo Storti
direttore www.welfareeuropa.it