ELEZIONI IN FRANCIA: TESTA A TESTA TRA HOLLANDE E SARKOZY
Dopo l'uccisione di Mohammed Merah, autore delle stragi di Montauban e Tolosa, dopo le sconvolgenti confessioni del fratello che giustificavano le azioni di Mohammed in nome dell'appartenenza religiosa, di fronte alla sfrontatezza di riunioni internazionali nella libera e progressista Parigi di esponenti della corrente fondamentalista islamica, Sarkozy ha avuto per qualche settimana buon gioco nel promettere pugno di ferro, nuove Leggi più dure sull'ingresso di imam fondamentalisti in Francia.
Ma poi ha ripreso il sopravvento la pesantezza della crisi economica e occupazionale, mai così grave da 12 anni. Nel 2011 il PIL in Francia è cresciuto solo dello 0,2% e la disoccupazione è ormai vicina al 10% ( dati ufficiali del Governo dicono 9,8%).
Nel mese di febbraio 2012 i disoccupati in cerca di lavoro hanno superato abbondantemente i 2 milioni. Le previsioni del Fondo Monetario Internazionale sulla possibile crescita del debito pubblico francese fanno presagire nuove e più pesanti misure di austerità. E' in questo contesto che il candidato socialista Hollande contesta la politica di Sarkozy perchè subalterna alla Germania della Cancelliera Merkel.
Anzi Francois Hollande contesta addirittura il Fiscal Compact, sancito dai Governi europei, e promette di rimettere in discusione questo indirizzo europeo conservatore che impedisce investimenti per la crescita e l'occupazione.
A lui guarda con evidente interesse la SPD tedesca che, se Hollande vincesse in Francia, si prepara alle elezioni politiche del 2013 in Germania a battere la Merkel e la sua politica economica.
Ovviamente tutto questo si giocherà in Francia al secondo turno, previsto per il 6 maggio 2012. Al ballottaggio dovrebbero arrivare proprio i due principali contendenti, Sarkozy e Hollande. Ma è interessante vedere chi si piazzerà alle loro spalle al primo turno, per capire la forza dei diversi orientamenti elettorali e per prevedere come si potranno riorientare al secondo turno.
Jean-Luc Melenchon, a capo di un cartello di Sinistra, è al 17%. Marine Le Pen, leader della Destra estrema, al 15%. Infine il centrista Francois Bayrou all' 11%.
Se l'elettorato continuerà a pensare che il problema numero uno della Francia è la crisi economica e la creazione di posti di lavoro, non la " sicurezza", al secondo turno Hollande ce la potrebbe fare: diciamo 54% contro il 46% di Sarkozy. La Francia si prepara, per prima in Europa, a voltare pagina? Vedremo.