Jacques Delors : urgente un'alternativa per l'Europa !
Jacques Delors ha dato il suo appoggio all’appello "Per un’alternativa socialista europea", lanciata dai progressisti e dai socialdemocratici europei per uscire dalla crisi . L’ex Presidente della Commissione europea Delors è stato invitato all’incontro di Bruxelles " Le risposte alla crisi europea" dal leader del gruppo dei Socialisti e Democratici Hannes Swoboda e da Harlem Desir, eurodeputato, per discutere soluzioni, proposte e strategie insieme al Ministro belga Paul Magnette, responsabile per le imprese pubbliche, la politica scientifica, la cooperazione e lo sviluppo. "Appoggio senza riserve l’appello dei compagni socialdemocratici per il rinnovamento dell’Europa", ha affermato Jacques Delors, non avendo alcun timore di fare una chiara scelta di campo. In Europa, come in Francia, secondo il grande saggio europeista francese, non è tempo di rincorse verso il centro moderato ma di una sana e forte dialettica tra conservatori e progressisti. "I firmatari dell’appello hanno intrapreso un cammino che ci darà piena fiducia per la rinascita dell’Europa", ha aggiunto. Per Jacques Delors, cristiano e socialista, sostenitore già vent'anni fa dell'importanza strategica dell'"approfondimento" politico- istituzionale dell'Europa rispetto all'allargamento economico, la rinascita può ripartire solo dall'iniziativa politica. "Tale iniziativa si pone l’obiettivo di far avanzare un approccio comune da parte della sinistra europea contro la crisi", ha affermato Harlem Desir. "I governi conservatori non hanno saputo rispondere alla crisi finanziaria, sociale e democratica. Spetta ai socialisti affermare la loro capacità di rilanciare insieme il progetto europeo", ha aggiunto. "Vogliamo dimostrare che l’Europa non è bloccata, ma è sul punto di ripartire grazie alle proposte progressiste", ha concluso il socialista francese. Per uscire dalla crisi, "abbiamo bisogno di più Europa, non di meno Europa", ha rincarato Hannes Swoboda, il quale ha inoltre denunciato "il forte tentativo dei governi conservatori di tornare a rinazionalizzare le politiche comuni dell'Unione europea", che porterebbe ad "una battuta d’arresto a 60 anni di integrazione europea". "Con l’arrivo al potere della destra in Europa a partire dal 2004, siamo entrati in un periodo di abbandono dell’Europa", ha affermato Paul Magnette, il quale ha invitato le forze progressiste della sinistra europea "a politicizzare l’Europa per combattere i tecnocrati e i populisti, i quali si rafforzano l’un l’altro." "La sinistra deve rinnovarsi con un’ambizione federale, mantenendo la sussidiarietà. L’Europa stabilisce il corso, non i mezzi da utilizzare !" ha sottolineato il socialista belga. Jacques Delors è tornato successivamente sulle cause della crisi in Europa. E ha vivamente criticato il trattato di stabilità fiscale, definendolo "un impianto a gas che non apporterà a progressi perché è troppo complicato da mettere in atto." "Manca una sezione essenziale come quella sulla crescita" ha concluso Delors. Che è appunto la cifra distintiva delle forze progressiste, la sfida che solo loro possono tentare di vincere nel nuovo quadro mondiale, così profondamente mutato.