NoiSiamoDemocrazia…
Se analizziamo le malattie della politica italiana ed europea, che poi hanno contagiato la società stessa, ci rendiamo dolorosamente conto che il buon senso dei luoghi comuni non è il "principio di realtà" cui ci ha richiamato Freud. In Grecia il principio di realtà è quello dei disastrosi conti pubblici o è quello della tenuta sociale e democratica di un Paese stressato da pesanti misure di austerità? In Germania il principio di realtà è quello della Merkel, che pretende dagli altri Paesi dell’eurozona uguale virtù di bilancio e maggiori sacrifici nel risanamento, o è quello della SPD che ripropone politiche neokeynesiane e più Europa politica ? Prima di dividerci sulle risposte, Democratici nel Mondo vorrebbe aprire uno spazio di analisi, di discussione, di confronto libero e spregiudicato . Troppi fenomeni e processi, oggi, sono poco indagati e conosciuti, prigionieri come siamo di comodi stereotipi . Un mondo sempre più interdipendente e, contemporaneamente, sempre più disunito. Uno scontro di civiltà latente che mette in discussione l’universalismo dei diritti e l’utopia di un governo mondiale. Una seconda globalizzazione che trasforma il turbocapitalismo in finanzcapitalismo, fuori dalla portata dei poteri degli Stati nazionali. La sorpresa della primavera araba e, poco dopo, la delusione per speranze che sembrano congelarsi. La novità che non sappiamo prevedere diventa "miracolo", salvo poi depotenziarne la portata di fronte alla straordinaria capacità di digestione delle forze della conservazione. Ma i cambiamenti nella storia li hanno sempre cominciati le minoranze, quelle energie coraggiose convinte con Giorgio Gaber che " la libertà non è star sopra un albero…la libertà è partecipazione." Partecipazione a progetti, a battaglie civili, a campagne internazionali, guidati dalla consapevolezza che disuguaglianze, conflitti, vecchie e nuove povertà, diritti al cibo, all’acqua, all’educazione, al lavoro, all’ambiente comportano prendersi cura del mondo, del mondo così com’è … per cambiarlo, umanizzarlo. Nel 2012 ci sono le elezioni in Russia, in Francia, in Palestina, negli Stati Uniti. Nel 2012 c’è un nuovo vertice mondiale a Rio sui mutamenti climatici e sull’ambiente. Nel 2012 l’Unione Europea deve decidere tra rinazionalizzazione delle proprie politiche o passi significativi verso un Governo europeo dell’economia, l’unico in grado di salvare l’euro e un modello sociale avanzato, come chiedono gli autentici federalisti. Altiero Spinelli sognava gli Stati Uniti d’Europa. Luigi Einaudi sognava gli Stati Uniti d’Europa e, prima di loro Carlo Cattaneo e Giuseppe Mazzini. Non trattiamoli come fossero stati dei don Chisciotte. Avevano invece la vista lunga e la coscienza dei giusti. La democrazia repubblicana la dobbiamo anche a loro, europeisti e cosmopoliti ante litteram. Per questo "Democratici nel mondo" spera nel rifiorire di quel pensiero e chiama le energie giovani di oggi, in diaspora nel mondo, ad affrontare le nuove sfide del millennio con coraggio personale, rigore di analisi e audacia di visione. Ricordiamoci che l’Italia è nata fuori d’Italia prima che nelle battaglie militari del Risorgimento, come costruzione civile e politica nella testa e nell’azione di tanti esuli. Oggi la democrazia si rafforza e si reinventa a livello locale, nazionale e internazionale. Ecco perché ci serve una Piazza delle Idee planetaria, ricca di apporti diversi e da punti di osservazioni diversi. Oggi il pensiero politico deve essere analisi e punto di vista critico, visione e previsione. Oggi luoghi della politica non sono più solo i partiti, ma le organizzazioni sociali , i centri di ricerca, l’informazione e le aggregazioni culturali, i movimenti per i nuovi diritti di cittadinanza, per l’energia pulita e per l’acqua, l’associazionismo e il volontariato. Se la politica vuole rigenerarsi deve aprire la maggioranza dei propri spazi di rappresentanza alle diverse espressioni della società civile e i gruppi dirigenti dei partiti devono porsi al servizio della promozione di queste figure nuove, anche se esterne alla loro organizzazione. Solo così superano il conflitto di interesse più evidente : quello di battersi non per eleggere se stessi ma per promuovere idee e programmi elaborati insieme a tanti cittadini. Del resto questa è una delle lezioni che vengono dal Governo Monti : è proprio così difficile per i partiti individuare e valorizzare personalità e competenze che non abbiano il solo merito di controllare tessere e garantire contributi finanziari ? La riforma della politica passa da qui, non solo da una nuova Legge elettorale e dalle Primarie. Ma soprattutto la riforma della politica nasce dalla consapevolezza che locale e globale ormai si intrecciano sui nostri territori e che ogni cittadino, per recuperare potere democratico, deve saper guardare alla dimensione internazionale della politica come dimensione decisiva. La costruzione della democrazia su scala planetaria è troppo importante per lasciarla ai tecnocrati e ai soli addetti ai lavori. "Democratici nel Mondo" vuole essere questa rete orizzontale aperta ai navigatori del nuovo tempo e del nuovo spazio globale. Vuole essere un servizio pubblico disinteressato e indipendente che si prende cura della Comunità Mondo e dell’ossigeno che idee nuove e democrazia possono portare. Vuole essere l’impegno a cercare l’incontro tra le differenze " finchè il tamburo di guerra smetterà di battere e le insegne di battaglia verranno ripiegate nel Parlamento dell’uomo, la federazione del mondo" . Come recita la poesia di Tennyson, la nostra stella polare è sulla terra : è il Parlamento dell’uomo". Marco Pezzoni