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Editoriali

Tutti gli Editoriali di Democratici nel Mondo

Prove di coalizione, ma il Rosatellum è funzionale ad un futuro Governo Renzi-Berlusconi

Prove di coalizione, ma il Rosatellum è funzionale ad un futuro Governo Renzi-Berlusconi

di Paolo Bodini. Mentre le varie forze politiche si sentono già in campagna elettorale ed entro il mese di dicembre stringono i tempi per gli apparentamenti ( più che per vere e proprie coalizioni); mentre la temperatura sale e le polemiche si fanno più aggressive su tutti i media, il cittadino elettore è indotto a pensare che nel tripolarismo italiano i tre poli - Forza Italia con Salvini e Meloni, PD di Renzi con i suoi nuovi "cespugli", Movimento 5 Stelle - siano davvero alternativi tra di loro. Purtroppo non è così. Ad affossare la logica dell'alternanza viene in aiuto la nuova Legge elettorale, il Rosatellum, fatto passare in Parlamento a colpi di fiducia. Il Rosatellum è predisposto in modo da favorire, se non rendere inevitabile, l'accordo di Governo tra Renzi e Berlusconi. Ecco perchè.

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Referendum Lombardia tra crisi dello Stato e derive centrifughe, tra muscoli e furbizie politiche

Referendum Lombardia tra crisi dello Stato e derive centrifughe, tra muscoli e furbizie politiche

di Marco Pezzoni. Domenica 22 ottobre 7 milioni e 700 mila lombardi verranno chiamati ad un Referendum consultivo e senza quorum per pronunciarsi sulla richiesta di maggior autonomia della Lombardia. Nella stessa giornata si tiene in Veneto un Referendum simile, però con quorum, cosa che dimostra la maggior sicurezza del gruppo dirigente leghista in quella regione. In Lombardia si voterà con voto elettronico e ogni seggio elettorale sarà dotato di tablet. Metodo di voto nuovo che è servito a distrarre dal significato e dalla portata di questo referendum. Ad esempio che nelle intenzioni dei promotori non c'è alcuna volontà di tenere in seria considerazione lo spirito dell'articolo 75 della Costituzione italiana là dove recita "Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio", visto che il cuore della propaganda dei due Governatori leghisti Maroni e Zaia è il differenziale fiscale tra quanto Lombardia e Veneto "regalano" allo Stato e alle regioni del Sud e quanto ricevono. Il centrodestra in Lombardia e in Veneto dimostra comunque di avere una strategia politica e propagandistica se non altro pensata e concordata, chiaramente strumentale ma efficace. Invece il PD, dopo la sconfitta del 4 dicembre sul referendum costituzionale, si mostra incerto e confuso sia nella strategia che nella tattica. Il suo segretario Matteo Renzi è in giro col suo "tour in treno", totalmente assente dalla partita che si gioca nel Nord italia.

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La nostra Europa: unita, democratica e solidale o non sarà

La nostra Europa: unita, democratica e solidale o non sarà

di Marco Pezzoni. A sessant'anni dai Trattati di Roma l'Unione Europea ha perso la sua spinta propulsiva, la sua parabola comincia a declinare. Dai 6 Paesi fondatori si è allargata fino a comprenderne 28, per poi cominciare a perdere pezzi con la Brexit e ad arenarsi sul culto dell'austerità in economia. Da “gigante economico e nano politico”, quale è stata definita, con la più recente globalizzazione comincia ad essere messa in discussione anche la sua forza competitiva sui mercati mondiali, la sua capacità di creare lavoro e garantire un modello di welfare universale e inclusivo. Le nuove sfide globali la trovano impreparata e divisa: la finanziarizzazione dell'economia; un disordine internazionale caratterizzato da un multipolarismo anarchico e turbolento che vede emergere nuove potenze mondiali, Cina innanzitutto; Il Medioriente in fiamme; ondate migratorie crescenti. A metà del guado, l'Europa non ha più la volontà di completare la sua rivoluzione democratica costituendosi in Stati Uniti d'Europa.

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Trump, la disunità del mondo, l'unità dell'Europa

Trump, la disunità del mondo, l'unità dell'Europa

di Marco Pezzoni. L'elezione di Trump a Presidente degli Stati Uniti è stata commentata sotto vari aspetti, tutti utili a capire i processi in corso in quella società e nelle relazioni internazionali. C'è un aspetto in particolare che andrebbe analizzato meglio e che ci dovrebbe preoccupare : Trump è parte rilevante di quei sommovimenti geopolitici che stanno disunendo il mondo attuale, ne stanno disarticolando gli equilibri già precari e, anzi, ne accentuano il potenziale disgregativo. Dagli anni '90 è andato completamente in crisi il modello bipolare, basato sull'equilibrio militare nucleare e sulla rivalità del secondo dopoguerra tra Usa e Urss. Ma il nuovo modello multipolare non solo stenta a configurarsi come un ordine dinamico in via di stabilizzazione, piuttosto si mostra anarchico, inaffidabile, giocato tutto sull'esaltazione delle logiche di potenza. Trump dunque è il frutto e il risultato di un mondo che si disunisce, ma adesso la sua politica potrebbe addirittura accentuare le spaccature e gli elementi conflittuali presenti nel quadro internazionale. Così la Cina diventa il vero nemico e concorrente degli Stati Uniti. La Russia di Putin la potenza regionale con cui spartirsi zone d'influenza e interessi energetici in Medioriente e in centro Asia, sacrificando kurdi siriani, kurdi turchi e palestinesi. L'Islam considerata non una religione, ma un'ideologia violenta con cui aprire uno scontro di civiltà. L'Europa un'espressione geografica da lasciar declinare, sostituendola con un forte partenariato con la Gran Bretagna. La risposta da parte di noi italiani ed europei? Non può che essere il rilancio dell'unità europea, meglio, della Federazione europea.

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Referendum del 4 dicembre: appello alla coscienza costituzionale di ciascun elettore

Referendum del 4 dicembre: appello alla coscienza costituzionale di ciascun elettore

di Franco Monaco. Il 4 dicembre termina finalmente una lunga, stressante, divisiva campagna referendaria che Matteo Renzi ha imposto al Paese su una proposta di revisione della Costituzione italiana che insegue un'altra idea di democrazia, molto lontana e diversa da quella che ispira la prima parte. Da qui un appello alla ragione, al cuore e alla coscienza costituzionale della società italiana perchè voti No. l'Italia è a un bivio. La democrazia italiana è a un bivio. Scegliere di votare No al referendum di domenica 4 dicembre significa salvare la nostra comunità nazionale dal commettere un grave errore: quello di imboccare una strada sbagliata che divide invece di unire, toglie potere e rappresentanza ai cittadini, non affronta nè risolve nessuno dei gravi problemi sociali del Paese.

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Aprite quella porta!

di Marco Pezzoni. Oggi, domenica 19 giugno, nel giorno dei ballottaggi e a urne ancora aperte, ci sentiamo di avanzare una riflessione e un appello. La riflessione è che nelle trasformazioni del sistema politico italiano, il centrosinistra per il PD è ancora più di prima l'area culturale e sociale alla quale ispirarsi e dalla quale attingere la propria forza elettorale. La coalizione di centrosinistra, ove possibile, è la risorsa strategica indispensabile per vincere nei Comuni e, soprattutto, per sviluppare un profilo riformatore alternativo al centrodestra e a populismi di incerta collocazione europea. Ma questa alleanza, se vale a livello amministrativo locale, non si capisce perchè non debba essere praticata anche a livello nazionale. La legge elettorale Italicum, invece, vieta coalizioni e apparentamenti. Chiude la porta al centrosinistra. Attribuisce un superpremio di maggioranza solo alla Lista che corre da sola e vince. Quando leggeremo i risultati di queste elezioni amministrative 2016, riflettiamo su questa contraddizione tra livello locale e livello nazionale e....saggiamente e coraggiosamente cambiamo l'Italicum al più presto, rendiamo possibili le coalizioni, apriamo quella porta!

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Primo turno delle amministrative 2016. Cosa ci dice questo voto

di Marco Pezzoni. Le elezioni amministrative in Italia sono sempre state interessanti, anche se di non facile interpretazione. Non tanto perchè le forze politiche tendevano e tendono a piegare i dati a proprio uso e consumo, non tanto perchè si oscilla a dar loro troppo o troppo poco peso nazionale,quanto perchè è difficile leggere il passaggio delle amministrative come continuazione di una fase politica o come sua rottura. In questo caso il presidente del Consiglio Matteo Renzi, nella sua conferenza stampa di oggi, 6 giugno, ha teso a considerare il primo turno delle amministrative come una parziale battuta d'arresto e tra gli aggiustamenti in vista del ballottaggio del 19 giugno è sembrato guardare ancora a Berlusconi e al suo elettorato. Ma a Milano questo pare improponibile, visto che al ballottaggio Sala e Parisi se la giocano alla pari. Altra cosa è invece il ballottaggio a Roma e...soprattutto l'appuntamento del Referendum di ottobre sulla riforma della Costituzione. Noi comunque stiamo al tema dei risultati delle amministrative e proponiamo 10 punti di rifessione.

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Referendum 17 aprile: dalla parte dei territori

Referendum 17 aprile: dalla parte dei territori

di Marco Pezzoni. Il referendum del 17 aprile non è una bufala, come afferma Matteo Renzi. Non è nemmeno una pretestuosità, come ha sostenuto Giorgio Napolitano. Anche se possono risultare frasi persino offensive per chi la pensa diversamente, preferisco rispondere con analisi e idee sul merito del quesito, come dovrebbe fare ogni buon democratico. Comincio dall'idea di poliarchia che la scuola democratica americana ha contrapposto a oligarchia: il governo dei processi di cambiamento ha bisogno di protagonismo diffuso dei territori, ha bisogno di policentrismo, non dell'uomo solo al comando. Ha bisogno di una regia centrale che sappia valorizzare una leadership diffusa e sappia conciliare una democrazia discendente con una democrazia ascendente, che riconosce ruolo e rappresentanza ai territori. Un Centro che ingessa le Regioni e non sa o non vuole coordinarle, come nel caso delle piattaforme di gas e petrolio, impone la propria supremazia ma non è in grado di costruire una seria programmazione energetica.

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I nostri due mali peggiori

I nostri due mali peggiori

di Nicola Cacace. Il più drammatico è il tasso di occupazione, 10 punti sotto la media europea e 20 rispetto ai Paesi più avanzati. E poi c'è l'invecchiamento record insieme a Giappone e Germania, ma là se ne occupano e noi no. Servono politiche coraggiose e lungimiranti per combattere questi mali.

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Europee 2014: non uccidete il coccodrillo!

Europee 2014: non uccidete il coccodrillo!

di Marco Pezzoni. Nel "vuoto"del dibattito sulle elezioni europee e sull'Europa che vogliamo, soprattutto confuso e contradditorio in Italia, conviene forse tornare ai fondamentali e attingere al pensiero di Einaudi, Spinelli e Rossi . Conviene riprendere lo spirito costituente del Club del Coccodrillo per trasformare l'Europa in una Federazione in grado di difendere e promuovere diritti, democrazia, conquiste sociali e civili; in grado di indicare soluzioni politiche ai conflitti in Medioriente e in Africa. I cittadini italiani hanno compreso quale tremenda necessità ci sia di arrivare a costituire gli Stati Uniti d'Europa ? Abbiamo personalità autorevoli e credibili in grado di indicare e costruire questa prospettiva, sempre più indispensabile di fronte alle sfide della globalizzazione ?

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Matteo Renzi è davvero un'alternativa all'Italia delle "scorciatoie"?

Matteo Renzi è davvero un'alternativa all'Italia delle "scorciatoie"?

di Marco Pezzoni. Il fiorentino Matteo Renzi non è Mitterrand, lo statista francese ricordato come " le florentin". Non è un politico raffinato o un raffinato intellettuale. E' piuttosto un Tony Blair in salsa Pieraccioni. Abile e pragmatico, si è imposto nel debole sistema politico italiano con un gioco geometrico ben programmato: arrivato alla segreteria nazionale del PD ha in poche mosse dato il benservito e sostituito Letta al Governo del Paese. Renzi è un nuovo corsaro o un autentico riformatore? Per l'Italia è iniziata una fase nuova o stiamo ricadendo come Paese nella illusione che esistano scorciatoie per salvarci?

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Ancora Napolitano. E il Governissimo di Letta al posto del cambiamento: necessità o vocazione neo-moderata del PD?

Ancora Napolitano. E il Governissimo di Letta al posto del cambiamento: necessità o vocazione neo-moderata del PD?

di Marco Pezzoni. Eccolo finalmente il Governo delle larghe intese! Lungamente, segretamente e pudicamente cercato. Era già stato concepito nella testa di Giove e nell'incubatrice del Governo Monti. Poi la campagna elettorale ci ha fatto credere e sperare nel ritorno della Politica e nella fisiologica affermazione della dialettica dell'alternanza. Bersani e il PD sembravano davvero convinti e determinati nel proporre il Governo del cambiamento, ma non hanno saputo interpretare la direzione del vento né elettorale né sociale. Ci hanno allora pensato 101 grandi elettori, sempre del PD, a far fuori Prodi, licenziare Bersani e la sua linea, sbriciolare l'alleanza con SEL, invocare Napolitano Due per ripiegare sulle larghe intese. L'unico governo possibile, hanno detto. Ma è proprio così?

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Dopo Napolitano, una personalità "costituzionale" per una fase costituente!

Dopo Napolitano, una personalità "costituzionale" per una fase costituente!

di Marco Pezzoni. Il nuovo Presidente della Repubblica, che sarà eletto dal Parlamento italiano e dai grandi elettori indicati dalle Regioni a partire dal 18 aprile, dovrà accompagnare l'Italia fino al 2020, tra incertezze e turbolenze di ogni tipo. Il segretario del PD Bersani deve sciogliere un delicato conflitto di interesse che lo riguarda personalmente: trovare una figura, anche dignitosa sul piano istituzionale, che non dispiaccia a Berlusconi per avere, successivamente, il via libera ad un Governo diretto da lui stesso, oppure puntare su una figura di alto profilo "costituzionale" che possa dispiacere al Cavaliere, anche rischiando di perdere la possibilità di formare un Governo o di non essere più lui a poterlo guidare. Per la crisi che attraversa la democrazia italiana, anche in vista del 25 aprile, sarebbe bello e auspicabile che si affermasse la seconda opzione.

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La Pasqua della Repubblica : ascoltare il cambiamento !

La Pasqua della Repubblica : ascoltare il cambiamento !

di Marco Pezzoni. La Pasqua 2013 ci coglie con la più grave crisi politica dal dopoguerra ad oggi. La democrazia italiana è ad un passaggio cruciale. La Repubblica italiana è ad un passaggio cruciale, cioè pasquale: saprà rinnovarsi ? Nessuno ha davvero vinto le elezioni, ma il PD tiene il filo prezioso delle possibilità di cambiamento. Grillo è stato il grimaldello che ha fatto saltare i vecchi equilibri, ma non è il proprietario esclusivo di quel 25% di elettorato che si è stancato della vecchia politica e chiede una svolta. L'unico attore che può già oggi fare da regia, da ponte, da varco verso la riforma del sistema politico-istituzionale italiano è il Pd, è il centrosinistra. A due condizionì: che sappia resistere alle sirene dei tanti interessi che, preoccupati, lo spingono ad accordarsi con Berlusconi e con il PDL. Che sappia " ascoltare il cambiamento" e rivolgersi a quelle energie che si sono liberate in un voto che non è solo di protesta e si batta per includerle, anche oltre Grillo.

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La parola ai poveri: lettera del 13 gennaio 2013 a don Primo Mazzolari

La parola ai poveri: lettera del 13 gennaio 2013 a don Primo Mazzolari

di Marco Pezzoni. Sono passati 123 anni dalla nascita di Primo Mazzolari in una cascina appena fuori Cremona. Ogni 13 gennaio, da qualche anno, ci ritroviamo con alcuni gruppi di amici presso la Cascina San Colombano nella frazione Boschetto di Cremona. Quest'anno abbiamo dedicato il nostro incontro a Mazzolari e i poveri. Sentiamo che anche in Italia la crisi diventa più acuta e che stringe le sue tenaglie su di un numero crescente di persone e di famiglie. Vecchie e nuove povertà si sommano. Ma per parlarne oggi in modo adeguato abbiamo bisogno di ricorrere a te, caro don Primo, alle tue parole, al tuo cuore angosciato, alla tua sete di giustizia e al tuo invito a condividere con i poveri le loro infinite sofferenze.

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Diritti umani e politica estera a 64 anni dalla Dichiarazione universale

Diritti umani e politica estera a 64 anni dalla Dichiarazione universale

di Marco Pezzoni. Il 10 dicembre 1948 veniva approvata a Parigi la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, frutto di un alto compromesso tra la tendenza neogiusnaturalistica, quella statualistica di stampo socialista e quella nazionalistica. Sulla abolizione della pena di morte prevalse, purtroppo , il veto degli Stati che pretesero di riaffermare il proprio potere sulla vita e sul corpo dei propri cittadini. Ma da allora la forza culturale e morale del nuovo giusnaturalismo ha fatto passi in avanti fino a riconoscere ogni abitante della Terra soggetto e titolare di diritti umani inalienabili, ovunque si trovi. Fino a fondare la pace e il Nuovo Diritto internazionale sul rispetto e sulla promozione dei diritti umani. Ma la politica estera degli Stati è coerente con questi principi ? E' all'altezza di queste promesse ?

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Oggi l'ONU riconosca la Palestina come Stato osservatore

Oggi l'ONU riconosca la Palestina come Stato osservatore

di Marco Pezzoni. Oggi, 29 novembre, a 65 anni dal Piano di partizione delle Nazioni Unite che legittimò la nascita di Israele e, contemporaneamente, il diritto ad uno Stato arabo in Palestina, l'assemblea generale dell'ONU è chiamata a votare una risoluzione che riconosce all'Autorità Nazionale Palestinese la dignità giuridica di " Stato Osservatore". Chiediamo che l'Italia voti Sì.

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ANNA POLITKOVSKAYA, GIORNALISTA ESEMPIO DI CORAGGIO

ANNA POLITKOVSKAYA, GIORNALISTA ESEMPIO DI CORAGGIO

Al sesto anniversario dell'assassinio della coraggiosa giornalista russa ancora nessun progresso sul mandante dell'omicidio. Il legame tra l'uccisione della reporter della Novaya Gazeta e la politica energetica della Russia di Putin.

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DA PORTO MARGHERA ALL’ILVA , UNA EMERGENZA NAZIONALE SENZA FINE - IL NOSTRO FUTURO DIPENDE DA UNA GESTIONE CONDIVISA DA CITTADINI , INDUSTRIE E TERRITORI DELLE CRISI AMBIENTALI .

DA PORTO MARGHERA ALL’ILVA , UNA EMERGENZA NAZIONALE  SENZA FINE -  IL NOSTRO FUTURO DIPENDE DA UNA GESTIONE  CONDIVISA  DA CITTADINI , INDUSTRIE E TERRITORI DELLE CRISI AMBIENTALI .

Nel 1989 il “World Watch Institute” lanciava “ la sfida dei 10 anni” : l’istituto americano sosteneva l’assoluta necessità di invertire alcuni trend fondamentali per fermare la crisi ecologica del pianeta con conseguente degrado sociale,economico ed ecologico di dimensioni tali da far apparire il prossimo millennio come un millennio “oscuro.

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IL CAMBIAMENTO ADESSO: MATTEO RENZI SI CANDIDA ALLE PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA ITALIANO

IL CAMBIAMENTO ADESSO: MATTEO RENZI SI CANDIDA ALLE PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA ITALIANO

Con le parole d'ordine Europa, Merito e Futuro, ed uno stile molto americano, il giovane Sindaco di Firenze sfida l'establishment del Partito Democratico per la nomination dello schieramento riformista in vista delle elezioni di primavera.

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Prove di coalizione, ma il Rosatellum è funzionale ad un futuro Governo Renzi-Berlusconi

di Paolo Bodini. Mentre le varie forze politiche si sentono già in campagna elettorale ed entro il mese di dicembre stringono i tempi per gli apparentamenti ( più che per vere e proprie coalizioni); mentre la temperatura sale e le polemiche si fanno più aggressive su tutti i media, il cittadino elettore è indotto a pensare che nel tripolarismo italiano i tre poli - Forza Italia con Salvini e Meloni, PD di Renzi con i suoi nuovi "cespugli", Movimento 5 Stelle - siano davvero alternativi tra di loro. Purtroppo non è così. Ad affossare la logica dell'alternanza viene in aiuto la nuova Legge elettorale, il Rosatellum, fatto passare in Parlamento a colpi di fiducia. Il Rosatellum è predisposto in modo da favorire, se non rendere inevitabile, l'accordo di Governo tra Renzi e Berlusconi. Ecco perchè. continua>>
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