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Tu sei qui: Home Democratici Nel Mondo CULTURA E STORIA A Milano 70 anni fa nasceva in clandestinità il Movimento Federalista Europeo

A Milano 70 anni fa nasceva in clandestinità il Movimento Federalista Europeo

di Marco Pezzoni. Il 27 e 28 agosto 1943 in casa Rollier a Milano si riunirono in clandestinità una ventina di persone per dare vita al Movimento Federalista Europeo con l'ambizione di organizzare un soggetto nuovo in grado di far conoscere gli ideali e realizzare gli obiettivi del Manifesto di Ventotene, scritto due anni prima al confino da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi . In due giorni di discussione optarono per far nascere un movimento e non un partito. Tra le persone presenti, tutte antifasciste e tutte interessate ad una nuova Europa, c'erano tra le altre Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni, Ursula Hirschmann, Vittorio Foa, Manlio Rossi Doria. Di seguito la ricostruzione di quell'avvenimento in un'intervista del 1982 allo stesso Altiero Spinelli.
A Milano 70 anni fa nasceva in clandestinità il Movimento Federalista Europeo

Spinelli detenuto a Ventotene

 

Intervista 1982 ad Altiero Spinelli


Domanda : Il 27/28 agosto 1943 una ventina di persone fondò a Milano in casa di Mario Alberto Rollier il Movimento Federalista Europeo. Chi prese davvero parte in quei giorni alla riunione di fondazione del MFE ?

Altiero Spinelli : “ Dopo tanti anni è possibile che abbia dimenticato uno o due nomi, ma non credo. Ecco la lista di coloro che sicuramente ricordo come presenti alla fondazione del MFE in casa Rollier : 1) Altiero Spinelli, 2) Eugenio Colorni, 3) Ernesto Rossi, 4) Ursula Hirschmann, 5) Ada Rossi, 6) Mario Alberto Rollier, 7) Rita Rollier, 8) Gigliola Spinelli, 9) Franco Venturi, 10) Fiorella Spinelli, 11) Guglielmo Jervis, 12) Vindice Cavallera, 12) Manlio Rossi Doria, 13) Vittorio Foa, 14) Enrico Giusaani, 15) Dino Roberto, 17) Giorgio Braccialarghe, 18) Arturo Buleghin, 19) l'architetto Belgioioso, 20) Arialdo Banfi, 21) Giangio Banfi, 22) Luisa Usellini. All'appuntamento mancavano Guglielmo Usellini e Cerilo Spinelli perchè erano stati arrestati i primi di agosto dai carabinieri mentre distribuivano manifestini che invitavano a prepararsi alla guerra contro i nazisti. “

Domanda : Il programma del PSIUP dopo il 25 luglio 1943 contiene un piccolo passo in cui il partito richiede la creazione di una “ libera federazione di stati” per distruggere in Europa l'assetto capitalistico della società. Mi può dire se questo passo è di Colorni ?

Altiero Spinelli : “ Il passo federalista del programma del PSIUP del luglio 1943 è di Eugenio Colorni. E' stato la condizione alla quale egli è entrato nella direzione del PSIUP.”

Domanda : Oltre il Partito d'Azione, il Movimento neoguelfo di Piero Malvestiti, Edoardo Clerici e altri era il solo gruppo politico ad avere una chiara visione federalista della politica estera nell'estate 1943. Lei sa se il Programma di Milano che comincia con il richiedere la federazione europea era influenzato dai federalisti ?

Altiero Spinelli . “ Non sono in grado di dire come Malvestiti e Clerici siano giunti ad avere una chiara visione federalista. Ho conosciuto entrambi, ma non mi è mai venuto in mente di domandar loro se erano stati influenzati da noi o no. “

Domanda : Quale era la reazione dei partiti politici all'appello del Movimento Federalista Europeo di impegnarsi primariamente per la creazione della federazione europea nell'agosto 1943 ?

Altiero Spinelli : “ Prima della caduta del fascismo i confinati di Ventotene, comunisti, socialisti, giellisti – salvo poche eccezioni individuali, diciamo : Colorni, Giussani, Roberto, Buleghin, il giovane sloveno Lokar, un vecchio repubblicano di cui ho dimenticato il nome – hanno reagito all'appello di Rossi e mio in modo aspramente negativo.

A Melfi e sul continente, grazie all'azione di Ursula, si sono aggiunti pochi altri nomi.

Durante i mesi di Badoglio, quando i partiti si sono ricostituiti, i comunisti sono rimasti estranei e ostili, tutti gli altri hanno colto la novità dell'idea e in modo chi più chiaro chi più confuso, ma tutti distrattamente, l'hanno iscritta nei loro programmi. Dopo la guerra, tutti se ne sono dimenticati, ed hanno cominciato a ripensarci solo quando c'è stata la svolta del Piano Marshall. “

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