Perchè i negoziati sulla Siria ad Astana, capitale del Kazakhstan
Articolo su AgenziaNOVA. Ultimo tra i paesi dell'Unione Sovietica ad ottenere l'indipendenza, ufficialmente il 12 dicembre 1991, il Kazakhstan è stato guidato fin dalla sua nascita dal presidente Nursultan Nazarbayev salito al potere il 16 dicembre 1991 e confermato a stragrande maggioranza (97,7 per cento) anche nelle ultime elezioni presidenziali, anticipate ad aprile 2015. La figura di Nazarbayev è stata quindi assolutamente centrale nell’evoluzione del paese. A partire dall'elezione nel dicembre del 1991, dopo aver servito come primo segretario del Partito comunista kazako, Nazarbayev ha saputo sfruttare la posizione geografica e le risorse del paese, mantenendo stabili gli storici rapporti con la Russia e rafforzando le relazioni con la Cina, rendendo il Kazakhstan il perno dei fragili equilibri dell’Asia centrale grazie alla sua stabilità e sviluppo economico.
La Repubblica kazaka, al pari delle altre realtà regionali, è caratterizzata da una commistione di etnie differenti, ben 136. I kazaki sono il gruppo etnico più numeroso e costituiscono circa il 60 per cento della popolazione (17 milioni di persone), seguiti dall’importante componente russa (22 per cento) e da altre nazionalità come ucraini, uzbeki, uiguri, tagiki, tedeschi e coreani. Accanto alle etnie il paese vede la convivenza di 17 confessioni religiose, di cui l’Islam è quella maggioritaria. Le varie componenti del paese sono rappresentante all’interno dell’Assemblea del popolo del Kazakhstan, organo consultivo che offre soluzioni a tutti i problemi delle relazioni interetniche. In questi 25 anni il processo di formazione politica del paese si è snodato in primo luogo attraverso una Costituzione in grado di conciliare le nascenti istituzioni democratiche e parlamentari con una guida comune. Ciò ha evitato la frammentazione politica su base etnica, favorendo una politica di coesistenza fra le varie etnie e religioni sulla base dei principi teorizzati dalla “Dottrina dell’unità nazionale del Kazakhstan”. Tale documento è stato promulgato dallo stesso Nazarbayev in varie occasioni e ridefinito nel 2009 all’atto dell’assunzione della presidenza dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce). Per quanto riguarda la politica estera, il Kazakhstan ha sviluppato a partire dalla sua indipendenza strette relazioni non solo con i paesi della regione dell’Asia centrale, ma anche con i quelli del Medio Oriente e del sud est asiatico. Tale approccio diversificato ha consentito al paese di prosperare in un’area geografica caratterizzata dalla presenza di giganti economici come Russia e Cina, da aree a forte instabilità come l’Afghanistan.
Il legame con la Russia resta di primaria importanza per ragioni storiche, economiche e di vicinato: i due paesi condividono un confine di 7 mila chilometri; il Kazakhstan ospita ad oggi sul suo territorio il cosmodromo di Bayqonyr e fu sede del poligono nucleare di Semipalatinsk; la politica energetica di Astana è strettamente collegata con quella di Mosca. In virtù del suo stretto rapporto con la Russia, il Kazakhstan si è fatto promotore del progetto d'integrazione economica nell'area ex-sovietica che dal primo gennaio 2015 ha portato alla costituzione dell'Unione economica Euroasiatica (Uee) con Russia, Bielorussia, Armenia e, dall’agosto 2015, anche Kirghizistan. Astana ha costruito anche solide relazioni con i paesi europei culminate nel dicembre 2015 con un nuovo accordo di cooperazione e partenariato rafforzato con l'Unione Europea. Il 30 novembre 2015 il paese ha ufficialmente aderito all’Organizzazione mondiale per il commercio (Wto), ratificando l'accordo raggiunto a luglio, e continua a sviluppare intensi rapporti economici con Cina, Stati Uniti, Turchia e, nel contesto post-sanzioni, anche con l'Iran. Il progetto della cosiddetta “Via della seta” lanciato dal presidente cinese Xi Jinping nel 2013 ha aumentato le opportunità di internazionalizzazione dell’economia kazaka e la percezione del paese quale snodo centrale del commercio tra Europa e Medio ed Estremo oriente. Il Kazakhstan è inoltre attivo nei vari formati multilaterali, in particolare l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) e l’Organizzazione di Shanghai per la cooperazione (Sco).
Il 28 giugno 2016 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha eletto il Kazakhstan come membro non permanente del Consiglio di sicurezza per il biennio 2017-2019 per l'area Asia-Pacifico. Le priorità del mandato saranno: il disarmo nucleare, la questione energetica e lo sviluppo sostenibile. Dal punto di vista economico il Kazakhstan ha sviluppato in questi 25 anni soprattutto il settore energetico e minerario. Il paese è il primo produttore al mondo di uranio, il decimo per la produzione di carbone, il 18mo produttore di petrolio e 14mo per riserve di gas. Diverse sono inoltre le infrastrutture di primaria importanza nel comparto energetico: l’oleodotto Kazakhstan–Cina, che consente ad Astana di esportare direttamente in territorio cinese le risorse estratte dai giacimenti petroliferi situati nell’area del Mar Caspio; il sistema di gasdotti dell’Asia Centrale, risalente al periodo sovietico e attualmente controllato dalla russa Gazprom che trasporta verso la Russia il gas estratto dai giacimenti del Turkmenistan passando attraverso Uzbekistan e Kazakhstan; il sistema di gasdotti Asia-Centrale-Cina, nato nel 2009 e attualmente in fase di ampliamento, che trasporta il gas turkmeno verso la regione cinese dello Xinjiang attraverso Uzbekistan e Kazakhstan. |