Venezuela: Chavez promuove Nicolas Maduro
Hugo Chavez, rieletto Presidente del Venezuela, dopo aver confessato di aver interrotto la radioterapia solo a poche settimane dal voto, contrariamente a quanto comunicato pubblicamente durante la campagna elettorale, si è concesso solo una settimana di riposo a seguito della vittoria elettorale dello scorso 7 ottobre. Scomparso dalle reti sociali e dalle trasmissioni televisive a reti unificate per recuperare le forze spese per l’ultima campagna elettorale, Chavez è quindi subito tornato buttandosi nella lotta elettorale della campagna per le elezioni amministrative del 16 dicembre prossimo. In queste elezioni verranno rinnovate tutte le amministrazioni regionali, eccetto il Distretto Federale. Così lo scorso primo novembre il paese è ripiombato in un clima di dura contrapposizione politica, con toni molto accesi. Personalità di primo piano del "chavismo" sono impegnati nella disputa di regioni chiave, ancora oggi in mano all’opposizione: sette sono gli Stati contesi, a partire da quello di Miranda, dove il Vice Presidente uscente, Elias Jaua, contenderà proprio all’ex candidato unitario dell’opposizione, Henrique Capriles, la leadership della regione tradizionalmente controllata dall’opposizione. Altra regione oggetto di un tesa campagna sarà Cojedes, in cui la Ministra della Presidenza, Erika Frias, è scesa direttamente in campo contro Alberto Galindez. Il Ministro degli Interni,Tarek El Aissami, invece, corre ad Aragua contro Richard Mardo. Il Ministro per i Popoli indigeni, Nicia Maldonado, contende lo Stato di Amazonas a Liborio Guarulla. L’opposizione ricandida alla guida dei 7 Stati già governati, tutti i Governatori uscenti: oltre a Capriles a Miranda, Cesar Perez a Tachira, Pablo Pérez a Zulia, Enrqiue Salas Feo a Carabobo, Henry Falcon a Lara, Morel Rodrgiuez a Nueva Esparta, e Liborio Guarulla ad Amazonas. Inoltre spera di confermare la rimonta elettorale registrata alle presidenziali in alcuni Stati chiave, come quello di Tachira (in cui Capriles ha vinto con il 56%), di Miranda (in cui Capriles ha vinto col 51%), e quello di Lara (in cui Chavez ha vinto, ma per soli 19 mila voti). Si tratta, quindi, di un appuntamento elettorale di grande rilievo che, all’indomani del risultato delle elezioni presidenziali, riplasma la geografia politico-amministrativa del Venezuela . Ecco perché il Presidente Chavez ,dopo l’importante consenso ottenuto lo scorso ottobre, punta a confermare ed estendere le amministrazioni controllate, sottolineando la dimensione nazionale del proprio radicamento territoriale. Non è dunque un caso che, consapevole della portata della sfida, abbia scelto di far correre alcuni dei suoi Ministri. In vista della campagna elettorale …ennesimo rimpasto di governo. Nominati da Chavez nove nuovi Ministri: agli Interni, in sostituzione di Tarek El Aissami, il generale Nestor Revero, attuale Vice Ministro e Presidente dell’ufficio nazionale antidroga (ONA); alla Segreteria della Presidenza e "gestione del governo", l’Ammiraglia Carmen Meléndez (prima donna ad avere questa carica nella storia del paese); all’Agricoltura, al posto del Vice Presidente, Elias Jaua, va Juan Carlos Loyo, che aveva già occupato la stessa poltrona fino a gennaio 2012; Aloha Núñez,Vice Ministra per i popoli indigeni, sostituirà l’attuale Ministra, Nicia Maldonado, candidata in Amazonas. Nello stesso rimpasto, il Presidente ha approfittato per nuove nomine, non collegate direttamente alla campagna elettorale. Il giornalista Ernesto Villegas, noto presentatore televisivo della rete Estado TV e direttore del quotidiano "Ciudad CCS", sarà il nuovo Ministro delle Comunicazioni, al posto di Andrés Izarra; Cristóbal Francisco sarà invece il nuovo Ministro dell’Ambiente, al posto di Alejandro Hitcher. Il cambiamento più importante, comunque, è però stato la promozione di Nicolas Maduro a Vice Presidente della Repubblica (mantenendo l’incarico di Ministro degli Esteri). Tale nomina, secondo alcuni osservatori, sembra rispondere non solo ad esigenze elettorali ma anche ad una ridefinizione di equilibri interni al "chavismo", all’indomani di un risultato elettorale che, pur confermando la leadership di Chavez, ridisegna in parte lo scenario politico interno del paese. Con l’ascesa di Nicolas Maduro, ex conducente della metro di Caracas, anima militante del PSUV, e dal 2006 Ministro degli Esteri di Chavez (protagonista dell’avvicinamento del governo venezuelano a Cina, Russia ed Iran), si consolida la componente non militare del governo, e si conferma l’influenza cubana a Caracas. Raul Castro, con cui Maduro è in strettissimo rapporto, aveva vivamente caldeggiato questa scelta. A confermare questo trend, la non scontata conferma di Jorge Giordani nell’importante ruolo di Ministro della Pianificazione e delle Finanze, mentre Deosdato Cabello, rimane Presidente dell’Asamblea Nacional. Nella campagna elettorale amministrativa ha fatto irruzione il dibattito sulla situazione economica del paese. Mentre il Ministro Giordani ha presentato al Parlamento la legge di Bilancio 2013, che prevede una crescita del PIL del 6%, con entrate dal settore petrolifero pari al 20% del totale, l’opposizione ha fortemente attaccato la gestione del governo, accusando il Ministro di falsificare i dati sulle entrate petrolifere, stimate volutamente così basse, per poter escludere dal conteggio ufficiale larga parte delle entrate "che il governo utilizza in maniera discrezionale senza passare dalla Asamblea Nacional". Fortemente contestate anche le previsioni sull’inflazione, stimata dalle Autorità ufficiali attorno al 13-14%, mentre secondo l’opposizione si attesterebbe quasi al 30%.A rafforzare tale posizione, l’intervento del FMI, che ha previsto un tasso del 18% nel 2103. A questo riguardo, il Direttore Generale del Banco Central, Nelson Merentes, ha fortemente contestato la metodologia utilizzata per la misurazione dell’indice dei prezzi. Altre informazioni su www.donatodisanto.com