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Venezuela: Chavez promuove Nicolas Maduro

di Donato Di Santo. Dopo aver vinto le elezioni politiche, Hugo Chavez ha compiuto alcune mosse significative in vista delle prossime elezioni amministrative del 16 dicembre in Venezuela. Per contrastare l'emergente leader dell'opposizione Henrique Capriles, ha deciso di candidare in diverse Regioni del Paese ex Ministri. Ha così promosso un rimpasto di Governo e scelto Nicolas Maduro, filocastrista, a Vice Presidente della Repubblica.
Venezuela: Chavez promuove Nicolas Maduro

Nicolas Maduro, nuovo Vicepresidente

Hugo Chavez, rieletto Presidente del Venezuela, dopo

aver confessato di aver interrotto la radioterapia solo a poche

settimane dal voto, contrariamente a quanto comunicato pubblicamente

durante la campagna elettorale, si è concesso solo una

settimana di riposo a seguito della vittoria elettorale dello scorso

7 ottobre. Scomparso dalle reti sociali e dalle trasmissioni televisive

a reti unificate per recuperare le forze spese per l’ultima campagna

elettorale, Chavez è quindi subito tornato buttandosi nella

lotta elettorale della campagna per le elezioni amministrative del

16 dicembre prossimo. In queste elezioni verranno rinnovate

tutte le amministrazioni regionali, eccetto il Distretto Federale.

Così lo scorso primo novembre il paese è ripiombato in un clima

di dura contrapposizione politica, con toni molto accesi.

Personalità di primo piano del "chavismo" sono impegnati nella

disputa di regioni chiave, ancora oggi in mano all’opposizione:

sette sono gli Stati contesi, a partire da quello di Miranda, dove il

Vice Presidente uscente, Elias Jaua, contenderà proprio all’ex candidato

unitario dell’opposizione, Henrique Capriles, la leadership

della regione tradizionalmente controllata dall’opposizione. Altra

regione oggetto di un tesa campagna sarà Cojedes, in cui la

Ministra della Presidenza, Erika Frias, è scesa direttamente in

campo contro Alberto Galindez. Il Ministro degli Interni,Tarek El

Aissami, invece, corre ad Aragua contro Richard Mardo. Il Ministro

per i Popoli indigeni, Nicia Maldonado, contende lo Stato di

Amazonas a Liborio Guarulla. L’opposizione ricandida alla guida

dei 7 Stati già governati, tutti i Governatori uscenti: oltre a

Capriles a Miranda, Cesar Perez a Tachira, Pablo Pérez a Zulia,

Enrqiue Salas Feo a Carabobo, Henry Falcon a Lara, Morel

Rodrgiuez a Nueva Esparta, e Liborio Guarulla ad Amazonas.

Inoltre spera di confermare la rimonta elettorale registrata alle

presidenziali in alcuni Stati chiave, come quello di Tachira (in cui

Capriles ha vinto con il 56%), di Miranda (in cui Capriles ha vinto

col 51%), e quello di Lara (in cui Chavez ha vinto, ma per soli 19

mila voti).

Si tratta, quindi, di un appuntamento elettorale di grande rilievo

che, all’indomani del risultato delle elezioni presidenziali, riplasma

la geografia politico-amministrativa del Venezuela .

Ecco perché il Presidente Chavez ,dopo l’importante consenso

ottenuto lo scorso ottobre, punta a confermare ed estendere le

amministrazioni controllate, sottolineando la dimensione nazionale

del proprio radicamento territoriale.

Non è dunque un caso che, consapevole della portata della sfida,

abbia scelto di far correre alcuni dei suoi Ministri.

In vista della campagna elettorale …ennesimo rimpasto di governo.

Nominati da Chavez nove nuovi Ministri: agli Interni, in sostituzione

di Tarek El Aissami, il generale Nestor Revero, attuale Vice

Ministro e Presidente dell’ufficio nazionale antidroga (ONA); alla

Segreteria della Presidenza e "gestione del governo", l’Ammiraglia

Carmen Meléndez (prima donna ad avere questa carica nella storia

del paese); all’Agricoltura, al posto del Vice Presidente, Elias

Jaua, va Juan Carlos Loyo, che aveva già occupato la stessa poltrona

fino a gennaio 2012; Aloha Núñez,Vice Ministra per i popoli

indigeni, sostituirà l’attuale Ministra, Nicia Maldonado, candidata in

Amazonas. Nello stesso rimpasto, il Presidente ha approfittato

per nuove nomine, non collegate direttamente alla campagna elettorale.

Il giornalista Ernesto Villegas, noto presentatore televisivo

della rete Estado TV e direttore del quotidiano "Ciudad CCS",

sarà il nuovo Ministro delle Comunicazioni, al posto di Andrés

Izarra; Cristóbal Francisco sarà invece il nuovo Ministro

dell’Ambiente, al posto di Alejandro Hitcher.

Il cambiamento più importante, comunque, è però stato la promozione

di Nicolas Maduro a Vice Presidente della Repubblica

(mantenendo l’incarico di Ministro degli Esteri). Tale nomina,

secondo alcuni osservatori, sembra rispondere non solo ad esigenze

elettorali ma anche ad una ridefinizione di equilibri interni

al "chavismo", all’indomani di un risultato elettorale che, pur confermando

la leadership di Chavez, ridisegna in parte lo scenario

politico interno del paese. Con l’ascesa di Nicolas Maduro, ex

conducente della metro di Caracas, anima militante del PSUV, e

dal 2006 Ministro degli Esteri di Chavez (protagonista dell’avvicinamento

del governo venezuelano a Cina, Russia ed Iran), si consolida

la componente non militare del governo, e si conferma l’influenza

cubana a Caracas. Raul Castro, con cui Maduro è in strettissimo

rapporto, aveva vivamente caldeggiato questa scelta.

A confermare questo trend, la non scontata conferma di Jorge

Giordani nell’importante ruolo di Ministro della Pianificazione e

delle Finanze, mentre Deosdato Cabello, rimane Presidente

dell’Asamblea Nacional.

Nella campagna elettorale amministrativa ha fatto irruzione il

dibattito sulla situazione economica del paese. Mentre il Ministro

Giordani ha presentato al Parlamento la legge di Bilancio 2013,

che prevede una crescita del PIL del 6%, con entrate dal settore

petrolifero pari al 20% del totale, l’opposizione ha fortemente

attaccato la gestione del governo, accusando il Ministro di falsificare

i dati sulle entrate petrolifere, stimate volutamente così

basse, per poter escludere dal conteggio ufficiale larga parte delle

entrate "che il governo utilizza in maniera discrezionale senza passare

dalla Asamblea Nacional". Fortemente contestate anche le

previsioni sull’inflazione, stimata dalle Autorità ufficiali attorno al

13-14%, mentre secondo l’opposizione si attesterebbe quasi al

30%.A rafforzare tale posizione, l’intervento del FMI, che ha previsto

un tasso del 18% nel 2103. A questo riguardo, il Direttore

Generale del Banco Central, Nelson Merentes, ha fortemente

contestato la metodologia utilizzata per la misurazione dell’indice

dei prezzi.

Altre informazioni su www.donatodisanto.com

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Editoriale

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di Paolo Bodini. Mentre le varie forze politiche si sentono già in campagna elettorale ed entro il mese di dicembre stringono i tempi per gli apparentamenti ( più che per vere e proprie coalizioni); mentre la temperatura sale e le polemiche si fanno più aggressive su tutti i media, il cittadino elettore è indotto a pensare che nel tripolarismo italiano i tre poli - Forza Italia con Salvini e Meloni, PD di Renzi con i suoi nuovi "cespugli", Movimento 5 Stelle - siano davvero alternativi tra di loro. Purtroppo non è così. Ad affossare la logica dell'alternanza viene in aiuto la nuova Legge elettorale, il Rosatellum, fatto passare in Parlamento a colpi di fiducia. Il Rosatellum è predisposto in modo da favorire, se non rendere inevitabile, l'accordo di Governo tra Renzi e Berlusconi. Ecco perchè. continua>>
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