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Fernando Haddad vince a San Paolo con il sostegno di Lula

di Donato Di Santo. Alle recenti elezioni amministrative in Brasile il risultato più importante è la riconquista di San Paolo da parte del Pt dopo 8 anni. Ha vinto Fernando Haddad, sostenuto dall'ex presidente Lula. Avanzano anche i socialisti del PSB di Eduardo Campos. In questo articolo si analizzano le possibili conseguenze politiche del voto amministrativo sugli equilibri di Governo e sulla stessa sfida generale del 2014.
Fernando Haddad vince a San Paolo con il sostegno di Lula

Fernando Haddad

Lo scorso 28 ottobre si è svolto il secondo turno delle elezioni amministrative in Brasile, che ha visto gli elettori di 50 città, di cui 17 capitali di Stato, tornare al voto (dopo il primo turno del 7 ottobre), per eleggere i propri sindaci. Dopo quella che è stata a tutti gli effetti una campagna elettorale di carattere nazionale,

per il livello delle personalità scese in campo e per i temi trattati, è stato confermato il trend già emerso nel primo turno, con una decisa affermazione in tutto il paese dei candidati del PT e del PSB. La battaglia più simbolica si è svolta a San Paolo in cui, dopo il risultato del primo turno, José Serra, candidato del PSDB, ha ceduto il passo a Fernando Haddad, candidato del PT e –soprattutto- di Lula, che ha totalizzato il 55,60% dei

voti (3.387.720), 11,2 punti in più del suo rivale, fermatosi al a 44,4% (2.708.000). Quasi 700 mila voti di differenza, che consentono al PT di tornare dopo otto anni alla guida della città più importante del paese, con un vero e proprio trionfo personale del l’ex Presidente Lula, che ha scelto e sostenuto Haddad fin dall’inizio

della campagna, quando i sondaggi gli davano circa il 7%. Oltre il sostegno di coalizione del PSB e del PMDB, Haddad ha ricevuto il voto di molti settori che, al primo turno, avevano votato per il PRT di Russomanno. Il risultato, pur consolidando il radicamento del candidato del PT, non abbatte "il muro" che separa la città ricca da quella povera, confermando lo "zoccolo duro" elettorale di Haddad nei quartieri con reddito pro capite più basso (mediamente 2.200 reais),mentre il candidato del PSDB, José Serra, vince dove il reddito medio pro capite è di 5.200 reais.Tale mappa conferma la netta distinzione tra centro e periferia della città (ma al

secondo turno Haddad raccoglie buoni risultati anche in alcune aree centrali, come quella di Santa Ifigenia, in cui per la prima volteil PT esce vincitore.

Per quanto riguarda le 17 capitali di Stato in gioco, il PT vince a João Pessoa, con Luciano (che ottiene il 68,13%) e a Rio Branco, con Marcus Alexandre (che ottiene il 50,77%). Il PT esce così complessivamente rafforzato come primo partito del paese in termini di numero di amministrazioni locali guidate, toccando il record storico di 636, con un incremento netto di 78 amministrazioni.

Non solo note positive, anche alcune serie sconfitte, in città storicamente strategiche per il partito di Lula. Prima fra tutte la sconfitta, inattesa, a Salvador de Bahia, in cui il giovane Antonio Carlos Magalhaes, del partito dei DEM ha vinto, con oltre 7 punti di vantaggio, sul candidato del PT, Pelegrino. Inoltre, nel Nord Est

a Fortaleza nello stato del Cearà, il PSB ha fatto il pieno dei voti con Roberto Claudio, contro Elmano del PT, fermatosi al 46%; stessa sorte è toccata al candidato del PT a Cuiabà, che ha perso contro Mauro Mendes, del PSB di quasi dieci punti.

Il PSB esce dunque a testa alta dalle consultazioni amministrative attestandosi, dopo i ballottaggi, come secondo partito in termini di comuni amministrati, passando da 310 a 443, e strappando anche Porto Velho, con Mauro Nazif, che ha vinto con il 63% dei voti su Lindomar Garçon del PV. Importanti vittorie anche in altre

città, come Campinas (SP), con Joanas Donizette (con il 67%), e Petropolis (RJ), con Rubens Bontempo (56%).

In calo invece il PMDB, che complessivamente scende da 1.201 città a 1.031, per quanto si confermi primo partito in termini assoluti per numero di città amministrate.

Al PSDB, nonostante il netto arretramento dovuto alla sconfitta di San Paolo, vanno Manaus, vinta da Artur Neto con 66%, Teresina, vinta da Firmino Filho con il 51,54%, e Belem vinta da Zenaldo Coutinho con il 56,61%. Il PSDB ha vinto, inoltre, in altre 9 città tra quelle disputate al II turno, aggiudicandosi importanti

municipalità dello Stato di San Paolo, come Taubatè e Sorocaba.

Il PSD ha eletto, al secondo turno, il Sindaco di Ribeirão Preto,con Darcy Vera (che ha ottenuto oltre il 51%) e Londrina, con Alexandre Kireeff (50,53% dei voti).

Da segnalare, infine, l’importante risultato del PDT che, dopo aver vinto al I turno Porto Alegre, si aggiudica, al II turno, anche la popolosa Curitiba, con Gustavo Furet (con oltre il 60% dei voti), diventando così una forza di primo piano nel sud del paese.

Come hanno sottolineato all’unisono i molti osservatori di questo processo elettorale, il primo vincitore indiscusso della recente tornata amministrativa è l’ex Presidente Lula, che oltre ad aver strappato San Paolo, a José Serra, ha riconfermato la sua alta popolarità in tutto il paese. Ma è una vittoria anche di Dilma Rousseff, che ha partecipato attivamente alla campagna di San Paolo e di Belo Horizonte (ma in quest’ultima città il suo candidato, Patrus Ananias, ha perso.

Ma, dopo Lula, è il PSB di Eduardo Campos (Governatore del Pernambuco) il secondo vincitore, divenuto ormai forza imprescindibile in alcune aree del paese, come il Nord Est e nella stessa San Paolo. I socialisti, già alleati a livello federale con Dilma Rousseff, potrebbero essere i principali beneficiari del "rimpasto di governo" che la Presidente ha annunciato all’indomani del secondo turno (non a caso "the Economist" ha recentemente presentato Eduardo Campos come una possibile minaccia per Dilma Rousseff nel 2014). In effetti, il rafforzamento del PSB, se non gestito politicamente, potrebbe aprire problemi di equilibrio nella geometria delle alleanze di governo, anche a danno del potente PMDB (che, secondo Josias de Souza, potrebbe veder

messo in questione il posto di Vice Presidente della Repubblica, oggi occupato da Michel Temer). Che il PSB rappresenti una potenziale minaccia per il PT, oltre che un naturale alleato, lo si evince dal fatto che in molte città in cui ha vinto al ballottaggio, ha prevalso in antagonismo al PT, come è il caso di Belo Horizonte,

Recife e Fortaleza. Parimenti importante, per il futuro degli equilibri politici, il neonato PSD, rivelatosi strategico al punto che, secondo alcuni commentatori, pur non avendo appoggiato Ferdinando Haddad a San Paolo, potrebbe beneficiare di un posto all’interno dell’Esecutivo.Al di la delle scelte di merito che verranno prese, appare evidente l’impatto del voto amministrativo in vista del 2014. Anche sul fronte dell’opposizione, la sconfitta di Serra segna ormai il passaggio di testimone all’ala del partito controllata da Aecio Neves che, non a caso, commentando la sconfitta di San Paolo ha sottolineato che la vittoria di Haddad è legata alla "capacità di cambiamento promessa agli elettori", che hanno creduto alla proposta di un nuovo e giovane candidato.

articolo tratto da

almanacco.latinoamericano@cespi.it

 

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Editoriale

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