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QUALCHE DOMANDA DA FARE AD OBAMA

Il primo dibattito televisivo di oggi, 3 ottobre 2012, delineerà certamente la vera politica di Obama e Romney, ma non tutti i dubbi saranno fugati e molte domande resteranno per aria. Barack Obama diventa sempre più brizzolato. Ha conseguito il sogno di diventare il primo afro americano eletto alla Casa Bianca ma i problemi sul suo tavolo aumentano giornalmente. La gente comune si fa molte domande e Obama sembra non poter trovare il bandolo di molte delle matasse che deve sciogliere.
QUALCHE DOMANDA DA FARE AD OBAMA

Il Presidente USA, Barack Obama

Come giustifica oggi l’invio di oltre 30.000 soldati in Afghanistan nel 2009? Che risultato è stato effettivamente raggiunto, vista l’instabilità attuale che nel 2012 registra almeno 50 soldati della coalizione uccisi da fuoco amico e anche da soldati afghani, addestrati ed equipaggiati dalla coalizione medesima?

Durante la campagna presidenziale del 2008 Obama proclamò che avrebbe demolito il muro che separa l’occidente dagli islamici e che era suo compito dimostrare loro che gli americani non sono i loro nemici. Che ne pensa adesso del nuovo presidente egiziano negazionista dell’11 settembre, delle ambasciate americane sotto attacco, dei templi buddisti incendiati in Bangladesh?

Dopo il criminoso attacco al consolato americano di Bengasi, i servizi segreti americani hanno raccolto informazioni che hanno messo in luce la premeditazione messa in atto da elementi vicini a Al Qaeda in occasione dell’11 settembre. Perché l’amministrazione ha continuato a ripetere e a far ripetere, per almeno una settimana, dai suoi portavoce che tutto era la conseguenza del video anti-islam messo in onda su Youtube?.

Che garanzie ci sono che l’Iran non avrà un’arma atomica prima della fine del suo secondo mandato?

Assodato che l’amministrazione Obama ha ereditato la peggior situazione economica dagli anni trenta con un picco negativo nel 2009 e che nessuno ha accusato il presidente per la depressione, perché non dovrebbe essere accusato per la lentezza della ripresa durante gli ultimi tre anni che non ha pari nella storia americana?

Il presidente ha più volte enfatizzato che l’istruzione universitaria è il miglior sistema per guadagnare di più, ma già prima della grande recessione i guadagni dei neo-laureati erano in ribasso. Nel momento in cui la tecnologia è in grado di dare il lavoro dei colletti bianchi in out-sourcing, non è completamente vero che una laurea sia in grado di aumentare lo standard di vita. Che idee ha in proposito?

Obama ha espresso la sua preoccupazione in merito alle disuguaglianze economiche dovute in parte alla nuova ondata di immigrazione, soprattutto di manodopera non specializzata che dal 1970 ha portato in America circa 30 milioni di persone , nel 30% dei casi senza nemmeno un diploma. Le statistiche dimostrano che persino i nipoti dei latino americani con scarse competenze incontrano serie difficoltà nell’economia della tecnologia. Le proposte in tema di immigrazione prevedono un percorso per dare la cittadinanza agli immigrati clandestini, creando degli incentivi per ulteriori ingressi illegali nel futuro e per continue politiche di ricongiungimento familiare che rischiano di

mantenere il flusso di manodopera a basso livello per molti anni a venire. Come riconcilia le proposte di immigrazione con la promessa di rafforzare la classe media?

L’amministrazione Obama ha reagito alla crisi finanziaria con l’immissione di 800 milioni di dollari con la promessa di creare posti di lavoro e la ricostruzione delle infrastrutture americane. Di fatto l’ultimo progetto della Amtrak in merito al corridoio del nordest non sarà in grado di ridurre i tempi di percorrenza fino al 2040. E’ possibile avere dei precisi dati reali sul miglioramento infrastrutturale legato a questa immissione di denaro?

In caso di rielezione nel 2012 che speranze ci sono che i prossimi quattro anni saranno meno acrimoniosi e inefficaci degli ultimi due? Quali errori sono da imputare a Obama per la paralisi di Washington e quali sono i piani per rendere il prossimo mandato meno litigioso.

Tutte queste domande non hanno ovviamente una risposta chiara da parte dell’amministrazione Obama e non credo nel miracolo dei dibattiti televisivi. Faranno quindi parte delle tante problematiche insolute che non hanno mai fine. Non soltanto in America.

Ernesto R Milani

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