Donald Trump ordina un nuovo muro tra Stati Uniti e Messico
Donald Trump ha firmato l'ordine esecutivo per dare il via alla costruzione del nuovo muro lungo il confine tra gli Stati Uniti e il Messico. Con questa decisione il 45esimo presidente americano mantiene così fede alla promessa fatta in campagna elettorale: «Abbiamo parlato di questo sin dall'inizio», ha detto mentre firmava. Il suo portavoce Sean Spicer ha spiegato che la nazione messicana presieduta da Enrique Pena Nieto pagherà «in un modo o nell'altro» per quella che ha chiamato «una grande barriera fisica».
Inutilmente due giorni prima Pena Nieto aveva detto di non credere ai muri ma alla promozione di «confini che ci uniscono piuttosto che dividerci». Così come non sono serviti gli appelli da parte messicana a non procedere unilateralmente a decisioni che aggraverebbero le tensioni sociali in entrambi i Paesi. Su questo delicatissimo tema si è anche rinviato un incontro tra Trump e Pena Nieto per non aggravare la divergenza tra i due Governi e non rendere plateale l'umiliante richiesta al Messico di pagare le spese del muro.
Un secondo ordine esecutivo firmato da Trump prevede più poteri delle autorità contro gli immigrati irregolari: saranno creati più spazi detentivi lungo il confine, sarà messa fine alla politica del “catch and release” (cattura e libera) dell'amministrazione Obama e non saranno più concessi finanziamenti alle cosiddette «città santuario», quelle che proteggono gli illegali.
Il progetto del nuovo muro non è stato ancora definito e finirà per somigliare più alle barriere già esistenti che non alla Grande Muraglia cinese evocata in campagna elettorale. Il costo dovrebbe aggirarsi sugli 8 miliardi di dollari. «Al 100% a carico del Messico», continua a ribadire Trump. Se il Messico si rifiutasse di versare quella somma, potrebbe essere cambiata una regola dell'US Patriot Act (una legge anti terrorismo) trattenendo così parte dei fondi inviati dagli immigrati messicani in patria attraverso i bonifici.
La nuova barriera, che si aggiungerebbe a quelle esistenti, deve essere ancora ben definita dal lavoro congiunto di Dogane e staff per la protezione dei confini. E' stato identificato un tratto totalmente scoperto di circa 650 km dove potrebbe essere eretta una buona parte del nuovo muro, lungo i circa 3.200 km di frontiera tra San Diego e Tijuana che segnano i confini tra quattro Stati Usa - California, Arizona, New Mexico e Texas - e sei Stati messicani.
Al momento circa 1.030 chilometri sono già protetti da forme di recinzione costruite in tre diverse operazioni. Si tratterebbe quindi di aggiungerne altre. E potrebbe non essere tutto muro, ma in parte anche una serie di recinzioni con reti metalliche o filo spinato, come ha ammesso Trump dopo l'elezione, in accordo con quanto proposto dai repubblicani al Congresso.