La "via del sole": energia pulita e autogoverno democratico
La diffusione della democrazia può essere perseguita come allargamento della partecipazione al potere esistente o può essere perseguita come demolizione di ogni potere discendente a vantaggio del potere dal basso, e cioè dell’autogoverno della comunità. La pace può essere mantenuta come una necessità imposta dal terrore e garantita dal semplice equilibrio delle forze distruttive o può essere scelta come nuovo stile di vita; privata e pubblica, basata sul rifiuto di ogni strumento aggressivo. La Comunità planetaria potrà realizzarsi con l’estensione e il perfezionamento dell’organismo delle Nazioni Unite, pura e semplice razionalizzazione delle antiche egemonie, o come superamento del nazionalismo con l’adozione del Diritto delle genti quale unica norma legittima. Ma l’alternativa che ormai sta alla base di tutte le altre è quella energetica. E’ questa la novità che rende non comparabile a nessun altra l’attuale situazione apocalittica. Siamo come l’equipaggio di una astronave lanciata nello spazio che si ritrovi in riserva di carburante. La storia è una linea proiettata indefinitamente in avanti, o è un cerchio che sta per tornare al punto di partenza, nel caos originario ? Le strade da seguire, sia pure con gradualità, sono quelle delle energie pulite perché non soggette ad entropia, e cioè ad una degradazione irreversibile che contamina il mondo e insidia, a tutti i livelli, la sfera della vita. Fra di esse la più pura è quella solare, che apre di anno in anno prospettive entusiasmanti. Il Sole non è più per noi un dio..Sappiamo anche quando si è formato, sull’onda dell’esplosione dell’atomo originario; sappiamo di quali elementi è composto e per quali procedimenti irradia la luce nello spazio… Siamo giunti in questi anni a possedere i termini teorici e le prime embrionali capacità pratiche della costruzione di un sole artificiale che giri attorno alla terra. Il principio è quello della fusione controllata dell’atomo. Se la meta sarà raggiunta, avremo un’energia " pulita", quasi come quella del sole, di durata praticamente illimitata. Avremo di nuovo i fiumi, i mari, la terra, il cielo incontaminati.E avremo realizzato la conciliazione tra la prima sorgente fisica della vita e la conquista tecnica dell’uomo, impegnato a salvare quella terra che nel suo sogno di potenza aveva rischiato di ridurre a un fossile sperduto nell’universo. Ma nel frattempo occorre adoperarsi perché si sviluppino e si adottino tutte le tecniche di utilizzo diretto dell’energia solare. Fino a qualche anno fa i fautori della via del sole venivano ritenuti come dei pazzi, ma oggi a battere la loro strada sono scienziati e tecnici per niente inclini all’utopia. Gli strumenti che essi sono in grado di approntare hanno il solo inconveniente della scarsa economicità, e cioè l’inconveniente che ha sempre accompagnato all’inizio l’uso dei ritrovati tecnici. I pannelli solari, i collettori fototermici, simili a grandi specchi che, come quello di Archimede, ruotino in sincronia col sole; satelliti geostazionari che, in orbita attorno alla terra, catturino l’energia del sole per trasferirla a noi; grandi centrali piazzate su un territorio idoneo e che, secondo il principio fotovoltaico, trasformino direttamente la luce in elettricità: ecco una serie di strutture che potrebbero in parte liberarci dalle prospettive di morte in cui ci hanno introdotto le fonti energetiche tradizionali e quella nucleare. I riflessi della " via solare" sull’organizzazione della società sembrano combaciare con le utopie e immaginazioni a cui si sono abbandonati nei secoli i profeti della città del sole. Il più suggestivo di quei riflessi è che finiranno le smisurate concentrazioni nelle città industriali, dato che la popolazione dovrà distribuirsi di preferenza attorno ai luoghi in cui l’energia solare verrà catturata e distribuita. L’energia solare, è stato detto, è di sua natura democratica. Pacificato col sole, l’uomo farà pace anche con la terra. E sarà più facilmente in pace con l’uomo, perché sarà venuta meno una delle cause determinanti del conflitto tra i popoli: la concorrenza nell’assicurarsi le fonti di energia. ( dal libro " Il terzo millennio" 1981)